Il
Rinascimento ed il Manierismo (XV - XVII secolo)
Il Rinascimento e il Manierismo nascono in
Italia nel XV secolo e caratterizzano l’arte del nostro paese fino a tutto il
XVI secolo, diffondendosi lentamente nel Nord Europa. Si tratta di un periodo
molto importante per tutte le arti compresa quella argentiera. Ciò nonostante
occorre dire che stile rinascimentale e manierista presentano connotati molto
diversi.
Nel Rinascimento il disegno di un oggetto è,
come nell’architettura, preciso stilisticamente e logico, con grande rispetto
per la forma e le proporzioni. Il Manierismo è caratterizzato invece da forme
elaborate con spiccata connotazione simbolica, a volte criptica e soggette ad
evoluzione continua.
Nel Manierismo, la complessità delle
realizzazioni, che metteva in evidenza l’abilità del realizzatore, favorita
anche da un proliferare di nuove tecniche decorative e realizzative, raggiunse
livelli mai più eguagliati nei periodi seguenti.
Purtroppo, ma questa è una caratteristica
anche delle epoche precedenti, la quantità di oggetti sopravvissuti al
sistematico recupero dell’argento per la realizzazione di nuovi o per
ricavarne moneta, è molto bassa, tanto da pregiudicare una completa ed ampia
comprensione degli stili rinascimentale e manierista. In pratica, anche la
quasi totalità degli oggetti di uso profano di questo periodo storico sono
andati persi, e di essi resta solo una memoria scritta o indiretta nei disegni
e nei dipinti, da prendersi ovviamente con le opportune cautele. Migliore
fortuna è toccata agli argenti ecclesiastici e a qualche pezzo profano da
parata a causa probabilmente del loro valore artistico e del fatto che erano
conservati da associazioni e corporazioni. E’ proprio da alcuni dipinti che
è possibile stabilire la forma semplice e scevra di decorazioni delle
stoviglie, le abbondanti decorazioni presenti sui boccali e la completa assenza
di contenitori per il vino sulle tavole da pranzo.
In Inghilterra l’influsso del rinascimento
arrivò nel XV secolo ormai inoltrato, e si manifestò principalmente sugli
argenti di corte, mentre quelli di uso comune continuarono ad essere
influenzati dalle tendenze locali oltre a rimanere di forma e aspetto molto
semplice. Non mancavano comunque argenti di uso comune decorati che, in un
certo senso, andavano a soddisfare le esigenze di avvicinarsi alla nuova moda
di persone di un certo ceto sociale. In questi oggetti, di cui non rimane
praticamente più nulla, le decorazioni erano rudimentali e ripetitive e sui
cucchiai la decorazione del terminale del manico era ottenuta a parte per
fusione e successivamente saldate.
Nel periodo della Riforma
e della fondazione della Chiesa Anglicana, quasi tutti gli
argenti ecclesiastici vennero confiscati e fusi dalla corona (Enrico VIII e il
figlio Edoardo VI) e ciò che rimase fu distrutto (con una pausa durante il
regno della cattolicissima Regina Maria) dalle stesse parrocchie per ricavarne
i nuovi modelli della "coppa eucaristica" a campana su stelo e base
convessa, più capienti dei vecchi calici.
Diventano comuni una grande e variegata
quantità di nuovi oggetti e nuovi modelli, quali forchette (il cui uso è
importato dall’Italia sull’onda dei racconti di alcuni viaggiatori), coppe
ed ampolle. Gli oggetto di uso domestico più comuni in Inghilterra in questo
periodo, dopo i cucchiai, sono i boccali per la birra a pareti diritte con
coperchio a cerniera e manico (i tankard di origine tedesca introdotti
verso il 1570), le coppe a forma di fonte battesimale, i bicchieri bassi e
larghi poggianti su un corto piede decorato a fasce ripetute, o realizzati in
vari materiali montati in argento, e le tazze (specie di alzate ma con calice
più profondo), poggianti su steli a balaustro. L’elaborato stile di Corte si
sviluppò principalmente durante il regno di Enrico VIII (uno dei monarchi
inglesi meno insulari e più colti, ma che non ebbe una grande influenza
sull’arte), come dimostra il disegno di Hans Holbein il Giovane di una coppa
in oro, anch’essa fusa in epoca posteriore durante il regno di Carlo I,
destinata al matrimonio di Enrico VIII con Jane Seymour nel 1536. Vi si trovano
tutte le caratteristiche rinascimentali, dall’equilibrio tra forme
orizzontali e verticali, il forte senso di staticità, le proporzioni
raffinate, la decorazione a tutto campo e la sottolineatura con fasce scanalate
delle diverse sezioni del decoro. Un’altra coppa, probabilmente anch’esse
disegnata da Holbein e sopravvissuta alla distruzione anche perché destinata
alla solo esposizione, presenta il calice in cristallo di rocca ed oro
smaltato, montato su un piede in argento dorato e incastonato con pietre
preziose e chiusa da un coperchio di simile fattura e con un terminale
costituito da una figura umana. Ma nonostante la sfarzosità gli oggetti
mantenevano solitamente le funzioni originali alle quali erano destinati ed è
proprio questa caratteristica che contrappone maggiormente lo stile
rinascimentale dal Manierismo.
La diffusione di libri di modelli di
argenteria promosse l'affermarsi in tutta Europa di una certa unità
stilistica, favorita anche dai continui movimenti degli artisti, i più famosi
dei quali contesi dalle corti di tutta Europa. Le persecuzioni religiose sui
protestanti fiamminghi ed i fiorenti rapporti commerciali tra Inghilterra e
Fiandre, favorirono lo spostamento di artisti a Londra con una conseguente
connotazione stilistica comune tra i due paesi. Di questo periodo, che cade
attorno alla metà del '500, sono sopravvissuti splendidi esempi di argenteria
come bacili con brocca, con corpo simile ai tankard (boccali per la
birra con coperchio), ma muniti di lunghi becchi triangolari affrancati al
corpo centrale per tutta la loro lunghezza, ampi calici poggianti su steli
corti e robusti e basi ad imbuto rovesciato, ornati con misurate decorazioni a
sbalzo e cesello, coppe con coperchio, sempre munite di graziosi terminali, di
simile fattura.
Reliquario
della flagellazione in argento dorato e smaltato, cristallo di roccia e diaspro
– Venezia, seconda metà del XV secolo DC
(Museo del Louvre)
Biberon
in argento parzialmente dorato e smaltato – Reims (?), fine del XV secolo DC
(Museo del
Louvre)
Coppia
di versatoi in cristallo di roccia, argento dorato e smaltato – Francia o
Italia, inizio del XVI secolo DC
Museo del Louvre)
Brocca
in argento dorato e parzialmente smaltato (detto di Carlo V) - Anversa 1558 –
1559 (Museo
del Louvre)
Ciborio
in argento e niello – Italia, inizio del XVI secolo DC
(Museo del
Louvre)
Una delle decorazioni più caratteristiche
del manierismo era l’"ornato a bande" ottenuto con decorazione a
cesello e costituito da una serie di bande parallele che si intersecavano di
tanto in tanto. Il motivo dell’arabesco, basato su volute di fogliame
stilizzate, di origine spagnola ed araba, si diffonde in Inghilterra verso la
metà del XVI secolo, anche se è già presente nella già citata coppa Seymour
del 1536. La combinazione di questi due motivi (ornato a bande ed arabesco)
costituirà una caratteristica costante negli argenti del Nord Europa e di
quelli inglesi in particolare, dove l’uso continuo di questa combinazione che
si protrasse ben oltre il XVI secolo, determinò uno scadimento creativo e
qualitativo.
Manierismo deriva da "maniera"
termine usato dal Vasari per indicare una particolare realizzazione pittorica,
tipica della meta del XVI secolo, che rifiutava le regole della pittura
classica stabilite durante il Rinascimento. Nelle opere manieriste vi è
comunque un fine sfondo intellettuale che si basa sul presupposto che per
comprenderne la sregolatezza e il fine provocatorio occorre conoscere nei
dettagli lo stilo classico. Le prime tracce del Manierismo si trovano in alcuni
stucchi della scuola di Fontainebleau e nei disegni del Rosso Fiorentino, che
influenzeranno rapidamente l’argenteria olandese e della Germania
meridionale. Figure in atteggiamenti esasperati e complessi ornamenti che
tendono a compromettere la funzione originale dell’oggetto, l’allungamento
delle forme che assumono profili complessi, e le piccole basi che paiono
compromettere lo stesso equilibrio statico dei manufatti, si contrappongono al
bilanciato equilibrio e alla staticità delle opere rinascimentali. Lo stile
manierista è anche ricco di riferimenti non sempre ben comprensibili di
carattere filosofico, sessuale ed esoterico. Il tutto si può sintetizzare
nell’affermazione che "l’arte è difficoltà", un insieme di
virtuosismo tecnico ed intellettuale che accomuna committente ed orafo.
I più esasperati ornamenti a bande si
trovano nelle brocche e nei bacili in argento, saliere e tazze dove lo sbalzo
cede il posto ai lavori a fusione ed a cesello con abbellimenti a smalto e
parti dorate e, più tardi, la riscoperta della decorazione a niello e l’uso
della filigrana. In una variante del manierismo ancora più esasperata (il
cosiddetto "stile rustico"), veri insetti, piante e minerali di
argento ed oro venivano fusi sulla base degli oggetti. Tipici decori sono i
fregi a nastro ed i cartigli con volute a "C".
Brocca
in cristallo di roccia montato in argento dorato e smaltato – Milano, ultimo
quarto del XVI secolo DC (Museo
del Louvre)
Nell’Inghilterra di Enrico VIII ed
Elisabetta I il manierismo ebbe ben poca presa. Come già accennato i
riferimenti più comuni erano gli orafi delle Fiandre. Gli argentieri inglesi
producevano in questo periodo manufatti di valore artistico di molto inferiore
ai livelli raggiunti in Germania meridionale, con schematiche decorazioni a
bande ottenute a sbalzo e motivi di fogliame incisi "a piatto" (flat
chasing, vedi Tecniche
di lavorazione), Molti dei migliori argenti delle
collezioni reali sono di origine fiamminga o tedesca, a volte venduti
illegalmente a Londra. I pochi oggetti dell’epoca rinvenuti in Inghilterra
presentano segni stilistici del tutto casuali, con motivi decisamente
manieristici (becchi e manici raffiguranti figure grottesche) accanto a parti
in tipico stile inglese come la base a campana. Nonostante questo in
Inghilterra furono anche prodotti argenti di elevata qualità ed introdotti
modelli originali rispetto a quelli comuni nell’Europa continentale, come ad
esempio la saliera da cerimonia su piede, con contenitore in cristallo di
rocca, in voga dal periodo medioevale, realizzata in forma cilindrica o
quadrata, a volte con colonne laterali, e la coppa con finale a guglia che
compare alla fine del XVI secolo. Un tipo di lavorazione che ebbe fortuna in
Inghilterra più che nel resto dell’Europa sono le montature in argento di
oggetti in grès della Renania o in vetro di ispirazione veneziana e, verso la
fine del XVI secolo, le splendide ceramiche di Iznik e le porcellane cinesi di
epoca Ming. Erano poi ancora diffuse le uova di struzzo, noci di cocco e
conchiglie di nautilo montate in argento
Nella seconda metà del XVI secolo e dopo la
morte di Enrico VIII, Elisabetta I dovette affrontare un periodo di grave
congiuntura economica che portò l’Inghilterra ad un certo isolamento
stilistico rispetto al resto d’Europa. I doni di corte, come gli argenti
portati in Russia durante varie missioni diplomatiche (ancora oggi conservati
al museo del Cremlino) non venivano commissionati allo scopo ma prelevati
direttamente dai tesori reali.
Il declino del Manierismo comincia verso la
fine del XVI secolo con un diffuso rifiuto verso le forme tipiche di questo
stile a favore di sperimentazioni nel campo del Neo Gotico in Germania ed dello
stile auricolare di Adam e Paul Van Vianen in Olanda.
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