Il
Medioevo prima del Gotico (VI - XII secolo)
Si hanno poche notizie riguardo agli argenti
dell’Alto Medioevo (dal VI al IX secolo DC) non tanto o solo a causa della
limitata produzione, ma, soprattutto in epoca carolingia (IX secolo), per la
sistematica distruzione che i reperti hanno subito. Con le invasioni barbariche
alcune tipologie di oggetti molto popolari come i piatti da cerimonia non
vengono più prodotti, almeno nel mondo occidentale, e compaiono nuovi modelli
come i corni montati in argento e oro, le coppe profonde a sviluppo verticale e
il nappo, coppa con calice largo e piatto, ornata con decori variegati.
Seppur di origine più antica diventano
comuni gli smalti soprattutto tra i Celti ed i paesi nordici ed anglosassoni.
Gli oggetti in metallo prezioso incastonati con gemme, cristalli e perle
rimarranno una caratteristica di tutto il periodo medioevale.
Il proliferare di oggetti di uso liturgico
inizia con la conversione al cristianesimo di Costantino, uso a munifici doni
di argenteria ed oreficeria alle chiese, prassi poi imitata da molti altri
regnanti fino alla caduta dell’ancien régime. Compaiono calici con
patena incastonati con pietre preziose (le patene inglesi riportavano molto
spesso l’immagine delle mani di Cristo), reliquiari, altari con pannellature
in oro e argento (uno dei pochi sopravvissuti e più belli è l’altare
maggiore della basilica di S. Ambrogio a Milano), altari portatili con figure a
smalto ed incise e trittici portatili.
Tesoro
di Canoscio, - VI secolo DC (Museo del Duomo Città di Castello)
Piatto
Cucchiaio
Patena
Calice
in argento parzialmente dorato – Bisanzio, fine del VI – inizio del VII
secolo DC (Museo
del Louvre)
Venendo al mondo anglosassone, di particolare
rilevanza è il calice di Ardagh di produzione irlandese della prima metà
del VIII secolo: in pratica un’ampia coppa con due piccoli manici a
"D", realizzata in vetro smaltato e metalli vari con oro e argento
incastonati con pietre preziose e montata su un’ampia base ad imbuto
rovesciato.
Calice
di Ardagh - Irlanda VIII secolo DC (Diocesi
di Limerick)
Molto comuni per tutto il periodo medioevale
sono i reliquiari, anche a forma di teca e statua e la pisside (piccola scatola
o coppa in argento destinata a contenere le ostie). L’acqua ed il vino per la
messe erano conservati in recipienti a forma di vaso, caraffa o brocca.,
realizzati in vari materiali (porfido, cristallo di rocca, ecc.) montati in
argento con motivi finemente cesellati. Gli acquamanili furono introdotti solo
nell’XI secolo ed erano decorati con motivi fantastici quali grifoni,
candelabri da altare (nessuno dell’epoca rinvenuto in metallo prezioso).
Molto comuni erano le coperture di libri sacri (evangelieri ed epistolari) con
una od entrambe le facce realizzate in argento con un pannello centrale
inquadrato da una grande cornice con decorazioni a cesello o a sbalzo ed
arricchito da castonature di pietre preziose o da filigrane, spesso
raffiguravano il Cristo o gli evangelisti. Croci, non di rado arricchite di
smalti e parti in avorio, divennero molto popolari.
In età carolingia (IX secolo DC), il
possesso personale di oggetti d’argento di uso liturgico, destinati ad
arredare le cappelle private, o di puro uso profano, era ancora esclusivo
appannaggio di imperatori, re e nobili.
Nei secoli X ed XI in Inghilterra si osserva
una rinascita religiosa con produzione di argenti di ispirazione tedesca, ma
con produzioni locali di elevata qualità ed originalità in oro, argento e
gemme. Verso la fine del X secolo è documentata la produzione di candelieri in
argento, oltre che a numerosi e variegati oggetti liturgici come cofanetti,
reliquiari, croci, calici e pannelli per altare.