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  menustoria

Dal mondo antico all’alto medioevo (III millennio a.C. - lV secolo d.C.)

Il Medioevo prima del Gotico (VI - XII secolo)

Il Gotico (XIII - XIV secolo)

Il Rinascimento ed il Manierismo (XV - XVII secolo)

Il Barocco (1600-1725)

Il Rococò (1725-1760)

Il Neoclassicismo e l’epoca di Adam (1760 - 1790)

Lo stile Regency (1790 – 1830)

Il periodo vittoriano (1830 - 1880)

Il movimento Arts & Craft (1880-1920)

l' Art Nouveau (1880 – 1920)

L’Art Decò e il periodo post bellico (1920 – 1960)

Sintesi cronologica degli stili

I revival del XIX secolo


Il Medioevo prima del Gotico (VI - XII secolo)



Si hanno poche notizie riguardo agli argenti dell’Alto Medioevo (dal VI al IX secolo DC) non tanto o solo a causa della limitata produzione, ma, soprattutto in epoca carolingia (IX secolo), per la sistematica distruzione che i reperti hanno subito. Con le invasioni barbariche alcune tipologie di oggetti molto popolari come i piatti da cerimonia non vengono più prodotti, almeno nel mondo occidentale, e compaiono nuovi modelli come i corni montati in argento e oro, le coppe profonde a sviluppo verticale e il nappo, coppa con calice largo e piatto, ornata con decori variegati.

Seppur di origine più antica diventano comuni gli smalti soprattutto tra i Celti ed i paesi nordici ed anglosassoni. Gli oggetti in metallo prezioso incastonati con gemme, cristalli e perle rimarranno una caratteristica di tutto il periodo medioevale.

Il proliferare di oggetti di uso liturgico inizia con la conversione al cristianesimo di Costantino, uso a munifici doni di argenteria ed oreficeria alle chiese, prassi poi imitata da molti altri regnanti fino alla caduta dell’ancien régime. Compaiono calici con patena incastonati con pietre preziose (le patene inglesi riportavano molto spesso l’immagine delle mani di Cristo), reliquiari, altari con pannellature in oro e argento (uno dei pochi sopravvissuti e più belli è l’altare maggiore della basilica di S. Ambrogio a Milano), altari portatili con figure a smalto ed incise e trittici portatili.

Tesoro di Canoscio, - VI secolo DC (Museo del Duomo Città di Castello)

Piatto

Cucchiaio

Patena

Calice in argento parzialmente dorato – Bisanzio, fine del VI – inizio del VII secolo DC (Museo del Louvre)

Venendo al mondo anglosassone, di particolare rilevanza è il calice di Ardagh di produzione irlandese della prima metà del VIII secolo: in pratica un’ampia coppa con due piccoli manici a "D", realizzata in vetro smaltato e metalli vari con oro e argento incastonati con pietre preziose e montata su un’ampia base ad imbuto rovesciato.

Calice di Ardagh - Irlanda VIII secolo DC (Diocesi di Limerick)

Molto comuni per tutto il periodo medioevale sono i reliquiari, anche a forma di teca e statua e la pisside (piccola scatola o coppa in argento destinata a contenere le ostie). L’acqua ed il vino per la messe erano conservati in recipienti a forma di vaso, caraffa o brocca., realizzati in vari materiali (porfido, cristallo di rocca, ecc.) montati in argento con motivi finemente cesellati. Gli acquamanili furono introdotti solo nell’XI secolo ed erano decorati con motivi fantastici quali grifoni, candelabri da altare (nessuno dell’epoca rinvenuto in metallo prezioso). Molto comuni erano le coperture di libri sacri (evangelieri ed epistolari) con una od entrambe le facce realizzate in argento con un pannello centrale inquadrato da una grande cornice con decorazioni a cesello o a sbalzo ed arricchito da castonature di pietre preziose o da filigrane, spesso raffiguravano il Cristo o gli evangelisti. Croci, non di rado arricchite di smalti e parti in avorio, divennero molto popolari.

In età carolingia (IX secolo DC), il possesso personale di oggetti d’argento di uso liturgico, destinati ad arredare le cappelle private, o di puro uso profano, era ancora esclusivo appannaggio di imperatori, re e nobili.

Nei secoli X ed XI in Inghilterra si osserva una rinascita religiosa con produzione di argenti di ispirazione tedesca, ma con produzioni locali di elevata qualità ed originalità in oro, argento e gemme. Verso la fine del X secolo è documentata la produzione di candelieri in argento, oltre che a numerosi e variegati oggetti liturgici come cofanetti, reliquiari, croci, calici e pannelli per altare.

Calice francese, circa 1137-1140 ("Chalice of the Abbot Suger of Saint-Denis") (Washington National Gallery of Art)

Calice e patena in argento parzialmente dorato – Spagna XII secolo DC (Museo del Louvre)

In epoca carolingia non mancavano tuttavia oggetti di uso profano come coppe, calici, bicchieri, tazze, corni potori, fiasche, brocche, cucchiai, oggetti destinati alla toilette ed alla tavola, anch’essi di elevata qualità e sontuosità. Verso il finire del XII secolo la tavola dei ricchi signori era apparecchiata con ciotole basse usate come piatti, se non con piatti veri e propri, coppe, bicchieri o tazze per bere, il tutto illuminato da candelieri e accompagnato dall’immancabile bacile per raccogliere l’acqua proveniente del lavaggio delle mani, versata da una brocca o da un altro bacile. I cibi erano serviti in vassoi d’argento e i commensali utilizzavano per cibarsene cucchiai e coltelli, oltre che le proprie mani: le forchette compariranno solo in epoca rinascimentale. Ornamento fondamentale della tavola dei nobili era la saliera da cerimonia o da parata riccamente decorata e di grande effetto. I cucchiai sono gli oggetti più diffusi del periodo medioevale e presentavano decorazioni (a ghianda, piramide, sfera, testa umana o animale) solo alla sommità del manico (tondo o poligolale).

Nella stessa epoca non mancavano argenti da esposizione costituiti prevalentemente da vasellame di eccezionale qualità e finezza. L’argenteria non è più di solo appannaggio di re e principi e comincia a diffondersi anche tra le classi sociali più abbienti come i mercanti ed il clero. Comuni in questo periodo erano le tazze, che, a dispetto del loro nome erano in pratica delle alzate con coppa larga e bassa e piede ad imbuto rovesciato.

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