Il
Neoclassicismo e l’epoca di Adam (1760 - 1790)
Per tutti gli anni 60 e 70 del XVIII secolo
in Francia e in Inghilterra il Rococò convisse con il nascente stile
neoclassico. L’amore per il classicismo si diffuse soprattutto in seguito ai gran
tour (della durata di alcuni anni) in Italia (e più di rado in Grecia) di
molti artisti e dei giovani di buona famiglia, che portarono a ritrovare nelle
nette ed austere linee classiche della Roma e Grecia antiche e del periodo
Etrusco, un nuovo impulso di creatività e la risposta al desiderio di ordine e
simmetria che il Rococò aveva negato.
Il nuovo stile si impose In Francia
nell’architettura, prima che negli arredi e, infine nell’argenteria.
Cominciarono ad essere pubblicati cataloghi di disegni di modelli, soprattutto
vasi, anfore ed urne, di epoca romana e greca, ma anche modelli presi dal
rinascimento e dal manierismo costituirono punti di riferimento per gli
argentieri. Gli scavi di Pompei nel 1755 ed i volumi dedicati alle antichità
greche e romane diedero un ulteriore impulso a questo ormai inarrestabile
processo, portando alla luce anche i motivi ornamentali classici.
L’affermarsi del Neoclassicismo in
Inghilterra coincide incidentalmente con l’ascesa al trono di Giorgio III
(1760) ed un clima di generale fiducia ed ottimismo che si ripercosse
positivamente sullo sviluppo delle arti. In quella data Robert Adam aveva già
concluso il suo gran tour in Italia, dove aveva anche avuto occasione di
visitare i recentissimi scavi di Pompei ed Ercolano, e subito si impose come
architetto ed arredatore, tanto che il suo nome divenne sinonimo di questo
nuovo stile da lui elaborato. Anche se solo alcuni tra le migliaia di disegni
realizzati da Adam sono dedicati all’argenteria (e mai direttamente
commissionati da argentieri), l’influsso sull’arte argentiera fu enorme,
con l’introduzione di uno stile e proporzione perfetti, con una quasi
maniacale attenzione al particolare. Tra i pezzi realizzati su suo disegno
vanno citati quattro candelieri realizzati nel 1774 da John Carter che, ben
lungi dall’essere mere copie di oggetti della Roma imperiale, rappresentano
un lavoro di fantasia ed un esperimento nell’utilizzo dello stile classico.
Il tripode centrale dei candelieri è stilisticamente corretto con urne, teste
di ariete, rosette, sostegni a zampa di leone; le linee dei bracci che
sostengono le candele sono ispirati a disegni a grottesche dell’antica Roma,
ma nel loro insieme some caratteristici solamente dello stile di Adam.
Le urne erano le forme ideali per la
realizzazioni di zuppiere e rinfrescatoi, soprattutto coppe e trofei, mentre le
anfore diedero lo spunto per la realizzazione di brocche, lattiere e caraffe
per l’acqua calda, caffettiere, teiere e cioccolatiere.
Il tripode si impose come base di candelieri
unitamente alla colonna classica che divenne il riferimento per la
realizzazione dello stelo. Questi oggetti trovarono nella città di Sheffield e
nei suoi argentieri (tra cui John Winter, John Parson, George Ashforth e Mattew
Fenton), degli abili esecutori che si specializzarono sul soggetto,
introducendo variazioni personali originali, ma non sempre di rigore classico.
Il vaso classico influenzò i modelli delle
zuccheriere e delle scatolette per il tè, dei caster (porta spezie),
delle mostardiere, e dei contenitori per i condimenti.
Alcune saliere e cestelli per lo zucchero
erano realizzate in lamina di argento lavorata a traforo che alloggiava per
contenitori di vetro azzurro.
I cestini porta pane e i piccoli cestelli per
i dolci venivano realizzati con lavorazione a traforo e con motivi ad
intreccio.
I motivi ornamentali preferiti erano i bordi
ad ovoli, le foglie di acanto, l’ornato alla greca, teste di capra e di
ariete con lunghe corna, palmette di derivazione egizia, caprifogli stilizzati
e antere (fregi di forma circolare), medaglioni ovali e nastri annodati per
fissare drappi e ghirlande di alloro. Le baccellature (coste arrotondate a
forma di baccello) diventano più fini ed eleganti, le perlinature (serie di
piccole decorazioni circolari ripetute a nastro) sostituirono le scanalature,
mentre tornò in voga la bordatura ad "onde marine" nota come
"cane corrente" o "voluta vitruviana". Una tra le più
sobrie e gradevoli decorazioni neoclassiche furono i medaglioni applicati
raffiguranti soggetti classici.
Le ampie superfici lisce si prestavano a far
esaltate questi motivi, e l’incisione, nella variante cosiddetta a bright
cut, costituita da tratti brevi e di varia profondità che riflettevano la
luce producendo uno sfavillio (vedi Tecniche
di lavorazione), divenne molto popolare negli anni 80
del XVIII secolo e fu utilizzata soprattutto per saliere, cremiere,
zuccheriere, e per le teiere a tamburo.
All’inizio del periodo neoclassico la fama
degli argentieri londinesi aveva raggiunto l’apice ed il nuovo stile sembrava
dover esaltare ancora di più le loro capacità espressive. Alcuni trai più
noti argentieri del periodo sono Thomas Heming, John Carter, Hester Bateman,
Rober Hennell, Daniel Smith e Robert Sharp, Henry Greenway, George Wickes, John
Parker e Edward Wakelin, Andrew Fogelberg, Stephen Gilbert, John Schofield,
Ma la richiesta di argenteria a costi
contenuti da parte della media ed alta borghesia provocò tra il 1760 ed il
1770 un proliferare di manifatture, soprattutto a Birmingham e Sheffield, dove
gli argenti venivano realizzati con l’aiuto di metodi meccanici, come presse
a vapore e stampi (il semplice e simmetrico stile neoclassico si prestava molto
bene alla lavorazione meccanica), utilizzando lastre di limitato spessore e
riempimenti in resina per i candelieri. Nello stesso periodo venne sviluppata
commercialmente (proprio a Sheffield ed in seguito a Birmingham per opera di
Matthew Boulton) la tecnica dell’old sheffiel plate (vedi Silverplate),
scoperta nel 1743, ma mai sfruttata appieno dal punto di vista commerciale. Lo
stesso Boulton produceva per molti argentieri parti di oggetti ottenuti con
macchine a vapore, che questi montavano a mano inserendo le decorazioni
richieste dal committente. E fu proprio Boulton, influente industriale, a
ottenere attraverso pressioni sul parlamento e nonostante la forte opposizione
della Goldmith Company di Londra, il riconoscimento dei due nuovi uffici
del titolo di Sheffield e di Birmingham, diminuendo ulteriormente le spese di
produzione, evitando i costi di trasporto a Londra per la marcatura (per
approfondimenti vedi Uffici
di controllo).
Lo stile imposto da Adam comincia a perdere
fascino dagli anni 80 e verso gli anni 90 del XVIII secolo, cominciarono a
verificarsi piccoli ma significati mutamenti stilistici: le linee diventano
diritte e molti particolari quali le parti superiori dei manici, si
appiattiscono, saliere, salsiere e teiere diventano più panciute e le forme
perdono armonia diventando in alcuni casi spigolose.
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